Il sale marino è una delle varianti maggiormente vendute e consumate del cloruro di sodio impiegato per gli alimenti, che è estremamente comune in tutte le cucine del mondo, ovviamente anche quella mediterranea ed italiana ne fanno grande ricorso anche perchè trattandosi di una penisola, quella italiana è assolutamente in grado di sviluppare una propensione.
Da molti anni è evidente che il sale in condizioni particolari come in quantitativi eccessivi risulta essere estremamente negativo per l’organismo, essendo uno dei principali ambiti da considerare quando si parla di alimentazione poco a fuoco e non salubre. Anche il same marino, che è una delle versioni maggiormente utilizzate e vendute. Quando fa male?
Sale marino: a cosa serve
Il sale è un elemento che nella sua diffusione ha avuto una enorme importanza, anche non solo come condimento, bensì come forma di agente di conservazione, in quanto il metodo di conservazione sotto sale (che è ancora utilizzato) ha costituito uno dei pochi metodi per non portare il deperimento di sale e pesce ad esempio, in quanto il cloruro di sodio è in grado di ridurre l’umidità.
Dal punto di vista alimentare il sale è un elemento che “serve” ma che deve essere esattamento considerata limitato nella presenza effettiva di questo elemento che non è ben tollerato dall’organismo umano se è in eccessiva quantità. E’ indispensabile per le funzioni celebrali e cognitive ma può sviluppare una serie di problemi decisamente pericolosi.
Quando fa male?
In modo particolare il sale è da evitare se si soffrono di problemi alla circolazione ed alla pressione sanguigna, per questo il primo consiglio o uno dei più importanti in ambito di condizioni particolari ad esempio di ipertensione. Tra le altre cose il consumo di sale va considerato da controllare anche per chi ha problemi di ritenzione idrica, e non solo:
- Può compromettere l’assorbimento naturale del calcio, compromettendo quindi al tempo stesso la densità ossea
- Chi abusa di sale corre il rischio maggiore di sviluppare i tipici sintomi di insulino resistenza e quindi di contrarre problematiche come il diabete
- Può incentivare alcune intolleranze come quella nei confronti del lattosio o del glutine
Può anche indirettamente incentivare l’obesità perchè porta a bere maggiormente, molto spesso si sceglie impulsivamente di utilizzare bevande molto ricche di zuccheri ed altri elementi non salubri. Il sodio contenuto nel sale è come detto indispensabile per il corretto funzionamento ma va considerato il quantitativo, come spesso si dice, è la dose che fa il veleno.
Quello giornaliero come “limite” viene considerato ottimale per un adulto fino a 60 anni nel quantitativo di 5 grammi al giorno che corrispondono più o meno ad un cucchiaino standard raso. Va ricordato che il sale è presente in innumerevoli alimenti trattati, da molti salumi ma anche nei prodotti da forno, soprattutto quelli di carattere industriale.