Allerta olio d’oliva: ecco le marche da non acquistare mai al supermercato

Quando pensiamo al condimento per eccellenza non possiamo di certo non citare l’olio d’oliva che, per le sue caratteristiche e le enormi qualità che possiede, risulta essere uno dei migliori di tutto il settore. Sicuramente tutte le varie procedure e le lavorazioni da mettere in atto per garantire un prodotto di qualità non sono di poco conto ed è proprio per questo motivo che, attualmente, l’olio d’oliva risulta essere uno dei più cari sul mercato.

In alcuni casi però non è tutto oro quel che luccica, in quanto anche l’olio d’oliva potrebbe presentare delle insidie che potrebbero colpirci durante la fase dell’acquisto, quando non prestiamo particolare attenzione ai prodotti che mettiamo nel carrello, facendo quindi un grande errore. Ecco, dunque, quale olio d’oliva non dobbiamo mai acquistare al supermercato poiché potrebbe riservarci elementi di pessima qualità.

Quali sono le fasi principali nella lavorazione dell’olio d’oliva?

L’olio d’oliva è un condimento che viene considerato d’eccellenza, in quanto sfrutta sostanze buone che risultano essere estremamente benefiche per il corpo, in quanto salutari sotto ogni punto di vista. La prima cosa sulla quale ci dobbiamo soffermare è la qualità delle olive che, per l’appunto, dovranno essere seguite con tutti gli accorgimenti di caso anche nella fase della coltivazione, poiché esistono degli standard da rispettare affinché il prodotto finale rientri in una certa categoria. Le olive vengono quindi raccolte e sottoposte alla spremitura a freddo che ci garantisce l’estrazione di una piccola parte di acido oleico che potrà poi aumentare a seguito di ulteriori spremiture. Nella maggior parte dei casi, inoltre, si ottiene un prodotto di qualità laddove si decidessero di spremere sia l’oliva che il nocciolo, anche se molte aziende decidono di non prendere in considerazione tale ipotesi.

Le olive verranno quindi pulite, lavate e poi sottoposte al processo di frangitura ovvero quello che le tratta fino a renderle una pasta omogenea che verrà poi condizionata sotto il profilo della temperatura, fino a quando si raggiungerà il processo della gramolazione. Qui la pasta ottenuta verrà mescolata più e più volte e si assisterà poi alla centrifuga che permetterà l’estrazione dell’olio che però dovrà essere ancora chiarificato e raffinato.

Quale olio d’oliva non bisogno mai acquistare al supermercato?

Se abbiamo bisogno di olio d’oliva ci rechiamo al supermercato e lo compriamo, ma molto spesso siamo portati a farlo in maniera grossolana perché ci soffermiamo su fattori come l’offerta del momento oppure la quantità di prodotto che viene venduta sotto il miglior aspetto per quanto riguarda Il profilo della convenienza. In realtà però dovremmo farci due domande quando ci ritroviamo a verificare questi fattori:

  • Non sono presenti marchi sulla bottiglia
  • Il colore dell’olio appare torbido e non limpido
  • Esaminare il costo del prodotto

Ovviamente non possiamo entrare dentro la bottiglia dell’olio per capire se la sostanza contenuta al suo interno sia valida oppure no, ma possiamo prendere in esame certi parametri che potrebbero aiutarci nella scelta. Ovviamente il più importante è quello che vede sull’etichetta la sigla DOP che sta ad indicare come il prodotto sia stato realizzato in una zona d’Italia ben delineata e certificata.

Un altro indizio relativo alla qualità del prodotto può essere quello da imputare al colore dell’olio, il quale deve risultare di un verde brillante mentre, in caso contrario, se apparisse torbido potrebbe essere il risultato dell’unione di più oli, il che renderebbe l’olio d’oliva non più puro come dovrebbe essere. Chiaramente dobbiamo soffermarci anche sul costo del prodotto poiché se questo viene venduto ad un prezzo molto più basso rispetto alla media potrebbe trattarsi di una partita difettosa o di qualcosa che non è poi di grande qualità come vogliono farci credere.

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