Vecchi dischi in vinile: scopri quali possono valere migliaia di euro

I vecchi i dischi in vinile simboleggiano un’epoca ma sono anche estremamente interessanti sotto tantisismi punti di vista, perchè restano ancora attivi e prodotti, seppur in quantità minori rispetto ai decenni passati, sono elementi estremamente collezionabili, in molti casi preferiti per importanza storica e collezionistica. Inoltre alcuni vecchi dischi in vinile possono valere davvero tanto.

Scoprire quali sono significa introdursi in diversi esemplari storici, sia italiani ma anche e soprattutto di carattere internazionale in quanto il vinile strutturalmente definisce probabilmente la forma più “pura” della musica come supporto e simbolo, pur essendo stata una forma di evoluzione di altri supporti. Quali sono i vinili che possono valere migliaia di euro?

Dischi in vinile, passione mai sopita

Il vinile definisce precisamente un materiale molto particolare, non impiegato solo per i dischi, ma proprio in virtù di questi ultimi l’utilizzo del vinile è divenuto “naturale”, inventato verso al metà degli anni 40 del 20° secolo ma si è sviluppato e diffuso solo negli anni successivi, ha sostituito infatti i dischi in gommalacca, impiegati fino a quel periodo storico.

Il vinile ha avuto una vera e propria forma di “monopolio” che è perdurata almeno fino agli anni 80, con l’introduzione delle musicassette e poi con i supporti senza “tocco fisico” come i CD. Naturalmente questa forma di supporto è in diminuizione ma anche i giovani hanno iniziato ad apprezzare il concetto di vinile. Molti esemplari storici di album sono divenuti popolari.

Quelli che valgono di più

Se vogliamo fare soldi con i vecchi vinili dobbiamo ricordare di andare incontro alle prime versioni, evitando le ristampe recenti, inoltre è indispensabile che il disco sia effettivamente funzionante. Ma quali sono i vinili davvero più interessanti tra quelli “raggiugibili”, ossia che è possibile effettivamente possedere o anche trovare in giro?

  • L’album di debutto dei Led Zeppelin, con il caratteristico dirigibile in fiamme con la scritta azzurra vale tra i 1100 euro fino a quasi 2000 euro
  • La prima edizione del celeberrimo Dark Side of the Moon dei Pink Floyd datato 1973 è molto raro, essendo uno dei dischi più iconici della musica, può valere fino a 2500 euro, deve presentare però la scritta Harvest Records
  • Dischi che valgono molto di più sono anche quelli apparentemente “poco importanti” come That’ll Be the day / In Spite of all the danger dei Quarrymen, disco datato 1958. Si tratta della prima composizione di coloro che poi diventeranno i Beatles e per questo un album del genere vale fino a 220 mila euro se in condizioni perfette.

I dischi italiani più interessanti sono tanti, anche se non raggiungono cifre assurde sono comunque in grado di farci ottenere cifre importanti, ovviamente le edizioni speciali e limitate sono le più amate come Omonimo Indiano di Fabrizio de Andrè, in una forma solo per i giornalisti dal vinile blu che oggi può superare i 4500 euro oppure Contrasto dei Pooh, ritirato perchè stampato senza permessi della band, oggi vale fino a 1500 euro.

Anche la primissima edizione del primo album di Lou Reed, riconoscibile dalla famosa banana sulla copertina, del suo gruppo di allora, i The Velvet Underground, in questo album famoso come Revolver (la raffigurazione è stata sviluppata da Andy Warhol). Il valore di una prima edizione è molto elevato e può superare i 20 mila euro se in condizoni ottime fino a 35 mila per un nuovo.

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