Età pensionabile: la novità, ecco chi non potrà più andare in pensione

Parliamoci chiaro: quando si parla di pensioni, l’ansia sale un po’ a tutti. La nuova Legge di Bilancio 2024 ha portato cambiamenti importanti, e per molti lavoratori potrebbero esserci brutte notizie. Alcuni requisiti sono diventati più rigidi, lasciando molte persone con il dubbio su quanto – o se – riusciranno ad andare in pensione.

Se hai seguito il dibattito sulle pensione, saprai che si parla sempre di “sostenibilità del sistema”. In pratica, con l’allungarsi dell’aspettativa di vita, lo Stato fatica a mantenere i conti in ordine. Da qui, la necessità di innalzare l’età pensionabile o di limitare le uscite anticipate. Ma cosa significa davvero tutto questo per chi lavora ogni giorno e aspetta, giustamente, il momento di tirare il fiato?

Ecco le novità

Quota 103 sembra una bella opportunità: puoi andare in pensione a 62 anni con 41 anni di contributi. Ma, a quanto pare, c’è un ma. Fino ai 67 anni, l’importo della tua pensione non può superare quattro volte il trattamento minimo. In pratica, potresti ritrovarti con una pensione più bassa rispetto a quello che hai versato negli anni. Non proprio il massimo, vero?

Se sei una donna e pensavi di sfruttare l’Opzione Donna, ci sono dei cambiamenti di cui devi essere consapevole. Ora, l’età minima per accedere è salita a 61 anni, a meno che tu non abbia figli: in quel caso, puoi scendere a 60 o 59 anni, a seconda del numero di figli. Inoltre, servono almeno 35 anni di contributi. Insomma, è una possibilità, ma non per tutte.

Ma chi rischia di più?

Non tutti hanno carriere lineari o senza interruzioni. Chi ha avuto lavori precari, periodi di disoccupazione o pause per motivi familiari, potrebbe avere difficoltà a raggiungere i requisiti. E’ una realtà che riguarda molti di noi: magari hai fatto del tuo meglio, ma il sistema non sempre considera le tue fatiche. Ecco chi rischi di più:

  • Chi ha lavorato in modo precario: con contratti a intermittenza o malpagati.
  • Le donne che hanno fatto pause per la famiglia: soprattutto se lunghe.
  • I giovani: entrati nel mondo del lavoro con contratti atipici.
  • Dipendenti pubblici più anziani: a cui è stato allungato l’orario di lavoro fino a 70 anni.

La prima cosa da fare è non aspettare. Informati sulle regole, verifica la tua situazione contributiva e considera tutte le opzioni, come il riscatto della laurea o i versamenti volontari. Anche piccoli accorgimenti, come chiedere una consulenza previdenziale, possono fare la differenza. Non lasciare che le regole cambino senza che tu sia pronto.

Non è facile parlare di pensione senza un po’ di preoccupazione, ma non sei solo. Migliaia di persone sono nella tua stessa situazione, e ci sono strumenti che puoi usare per affrontare i cambiamenti. La chiave è agire ora, pianificare e prepararti per goderti il momento in cui finalmente potrai dire addio al lavoro.

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